sabato 22 ottobre 2016

INR: un indice importante per analizzare la coagulazione del sangue

L’INR è un indice legato alla sensibilità del reagente tromboplastinico utilizzato per valutare il tempo di protombina, un’analisi che serve per quantificare quanto impiega un coagulo di fibrina a formarsi.

Scopriamo di cosa si tratta e quali sono i valori nella norma.

INR: International Normalized Ratio

inrPer capire l’INR è utile fornire alcune informazioni sulla protrombina, un enzima proteolitico che interviene quando è necessaria una riparazione dei vasi sanguigni. La protrombina, nota anche con il termine “fattore II”, si trova nel sangue e viene sintetizzata dal fegato.

La protrombina diventa “trombina” quando si crea una lesione di un vaso sanguigno. In questa situazione interviene il calcio che si lega alla superficie delle piastrine, la protrombina si lega poi al “fattore V” e “fattore X”. Il fattore V è una proteina della coagulazione del sangue, un fattore non enzimaticamente attivo; il fattore X è un enzima presente nel sangue conosciuto anche come protrombinasi.

Si attiva quindi questo processo per la creazione di un coagulo, che è un processo naturale che si verifica nel sangue per evitare che questo continui a fuoriuscire dalla lesione.

Se la lesione che si è creata è lieve potrebbe anche essere sufficiente il solo intervento delle piastrine (che creano un tappo emostatico) per bloccare il sangue; in caso contrario intervengono anche le proteine che consolidano maggiormente il coagulo.

In seguito poi si attiva la fibrinolisi, un processo atto per far riassorbire il coagulo e riparare la ferita, per ripristinare così la struttura normale della pelle.

Il tempo di protrombina

inr analisiIl tempo di protrombina è un test di coagulazione, ossia un’analisi di laboratorio per valutare il processo di arresto di un’emorragia.

Il medico potrebbe richiedere di effettuare oltre al tempo di protrombina (chiamato anche PT), anche il tempo di tromboplastina parziale (chiamato anche PTT).

In passato veniva effettuato un esame chiamato “tempo di coagulazione” che oggi viene sostituito da questi due esami, insieme al “conteggio delle piastrine”.

Il tempo di protrombina si controlla con un’analisi del sangue senza la necessità che il paziente si presenti a digiuno.

Il paziente dovrebbe comunicare al medico se sta effettuando una terapia a base di alcuni farmaci come antinfiammatori o farmaci a base di acido acetilsalicico, perché potrebbero influire sulla coagulazione del sangue e quindi potrebbe essere necessaria una maggiore pressione dopo le analisi sulla zona in cui è stato inserito l’ago per il prelievo.

In genere, il tempo di protrombina in condizioni normali ha un valore tra gli 11 e i 13 secondi.

INR: valori

Il tempo di protrombina viene spesso indicato mediante un valore chiamato INR, utilizzato in genere perché in questo modo il medico riesce ad analizzare risultati provenienti da laboratori diversi che utilizzano differenti metodiche.

L’INR dovrebbe avere un valore compreso tra 0,9 e 1,3.

Quando il valore è superiore a questo intervallo significa che il sangue coagula con più difficoltà, quindi più lentamente, mentre se il valore è più basso, allora coagula troppo velocemente.

Esistono alcuni casi particolari, come ad esempio in presenza di una fibrillazione atriale, in cui l’intervallo del valore dell’INR dovrebbe essere tra 2 e 3.

Rivolgiamoci sempre a medici qualificati una corretta lettura ed interpretazione delle nostre analisi.



Fonte: https://www.idoctors.it/blog/inr-un-indice-importante-analizzare-la-coagulazione-del-sangue/

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