domenica 9 ottobre 2016

Emoglobina glicata alta e valori normali

Introduzione

L’esame dell’emoglobina glicata (anche chiamato test A1c) è un esame del sangue che fornisce informazioni sui livelli medi di glicemia degli ultimi 3 mesi. Questo esame è anche chiamato emoglobina A1c, HbA1c o esame dell’emoglobina glicosilata. È l’esame principale per la gestione del diabete, dopo la misurazione della glicemia.

Valori normali

A seconda delle fonti consultate possono variare leggermente i valori considerati come normali, ma tendenzialmente (per esempio dall’OMS) viene indicato come alto un valore superiore a 6.0%; idealmente sarebbe opportuno puntare a valori anche inferiori.

Per rendere più semplice l’interpretazione è possibile fare riferimento alla seguente tabella:

HbA1c
(%)

HbA1c
(mmol/mol)

Utilizzo

4.0

20

Limite inferiore in soggetti non diabetici

5.4

36

Limite superiore in gravidanza (1o e 2o trimestre)

5.7

39

Diagnosi di prediabete

6.5

48

Diagnosi di diabete

7.0

53

Obiettivo terapeutico primario

 

È possibile calcolare il livello circolante medio di glucosio associato al risultato della glicata, che rappresenta una stima di massima del valore medio degli ultimi tre mesi; questo valore non corrisponderà alle misurazioni giornaliere di glucosio perché è una media su un periodo lungo invece di un livello glicemico in un determinato momento, come è quello misurato dallo strumento di automisurazione.

La tabella seguente mostra il rapporto tra i due numeri:

Emoglobina glicata (%) Glicemia media (mg/dl)
5 97 (76–120)
6 126 (100–152)
7 154 (123–185)
8 183 (147–217)
9 212 (170–249)
10 240 (193–282)
11 269 (217–314)
12 298 (240–347)
13 326 (260-380)
14 355 (290-410)
15 384 (310-440)
16 413 (330-480)
17 441 (460-510)
18 470 (380-540)
19 499 (410-570)

Principi dell’esame

L’esame è basato sul legame del glucosio all’emoglobina, la proteina che nei globuli rossi provvede al trasporto dell’ossigeno. Nell’organismo i globuli rossi continuano a formarsi e morire, vivendo tipicamente per circa tre mesi. L’esame della glicata riflette la media dei livelli glicemici negli ultimi 3 mesi.

Il risultato dell’esame è in genere espresso come valore percentuale o come concentrazione, maggiore il numero, maggiori sono stati i livelli di glicemia.

Diagnosi di diabete tipo 2 e prediabete

Nel 2009, un comitato di esperti internazionali ha raccomandato l’esame A1c come uno dei test a disposizione per la diagnosi di diabete tipo 2 e prediabete (intolleranza glucidica).

  • Normale sotto 5,7% (39 mmol/mol)
  • Prediabete 5,7 – 6,4% (39-47 mmol/mol)
  • Diabete 6,5% (48 mmol/mol) o superiore

Per la diagnosi di diabete, qualunque esame richiede la conferma di una seconda misurazione a meno che non ci siano chiari sintomi della malattia.

In precedenza, solo la glicemia tradizionale veniva usata a tali scopi.

Poiché l’esame della glicata non richiede il digiuno e il sangue può essere prelevato in qualunque momento della giornata, gli esperti sperano che questa facilitazione consenta a più soggetti di sottoporsi all’esame, riducendo il numero di casi con diabete non diagnosticato (alcune organizzazioni mediche continuano comunque a raccomandare l’impiego della glicemia per la diagnosi).

Gli esami sono importanti soprattutto perché il diabete in fase iniziale non dà sintomi. Benché nessun test sia perfetto, l’esame A1c e la glicemia sono i migliori strumenti a disposizione per diagnosticare il diabete, una malattia grave e cronica.

Questi esami permettono al medico di identificare e trattare il diabete prima che insorgano complicazioni, nonché di trovare e curare il prediabete, potenzialmente ritardando o prevenendo lo sviluppo del diabete tipo 2.

In passato, l’esame non veniva raccomandato per la diagnosi perché a seconda del laboratorio si potevano ottenere risultati diversi. L’accuratezza è stata migliorata dal National Glycohemoglobin Standardization Program (NGSP, ossia il programma nazionale di standardizzazione dell’emoglobina glicata), che ha sviluppato standard per gli esami A1C. Il programma NGSP certifica che i fabbricanti di esami della glicata forniscano test coerenti con quelli usati in uno studio fondamentale sul diabete. Lo studio ha stabilito gli obiettivi attuali di A1c per il mantenimento della glicemia a livelli che riducono l’insorgenza di complicanze, come la cecità e le vasculopatie.

Il prediabete è un fattore di rischio per il diabete tipo 2. I soggetti con prediabete devono sottoporsi annualmente a un esame di controllo. Nell’ambito dei valori di A1c di prediabete (5,7 – 6,4%), maggiore è A1c, maggiore il rischio di diabete. Gli individui con prediabete sono a rischio di sviluppare il diabete tipo 2 nell’arco di 10 anni, anche se possono prendere delle misure per prevenire o ritardare la malattia.

Gravidanza

Può essere usato alla prima visita medica durante la gravidanza per controllare se donne con fattori di rischio avevano malattie diabetiche non diagnosticate prima di rimanere incinte. In seguito, viene usato il test orale di tolleranza al glucosio per controllare se sta insorgendo il diabete, detto diabete gestazionale se in gravidanza.

Dopo il parto, donne con diabete gestazionale dovranno essere controllate per verificare l’eventuale persistenza del diabete. Al posto dell’esame A1c, dovrà essere misurata la glicemia nelle 12 settimane dal parto.

Glicata e glicemia a digiuno

In alcuni pazienti la glicemia può indicare il diabete in assenza di modifiche coerenti di A1c. Può succedere anche il contrario: l’esame della glicata può indicare il diabete al contrario della glicemia. Data questa variabilità dei risultati, il medico fa ripetere gli esami prima di formulare una diagnosi.

Soggetti con risultati difformi possono essere nelle fasi iniziali della malattia, quando i livelli glicemici non sono ancora abbastanza alti da risultare in tutti i test. Talvolta in questa fase iniziale piccoli cambiamenti dello stile di vita (perdere un po’ di peso e aumentare l’attività fisica) possono aiutare a eliminare il diabete o a ritardarne l’insorgenza.

Accuratezza degli esami

Tutti i test di laboratorio possono variare da un giorno all’altro e da un test all’altro. I risultati possono cambiare:

  • nel soggetto sottoposto a esami. I livelli di glicemia di un individuo in condizioni normali variano in funzione dei pasti, dell’attività fisica, di eventuali malattie e dello stress;
  • tra test diversi. Ciascun esame misura i livelli glicemici in modo differente. Per esempio, la glicemia a digiuno misura il glucosio libero nel sangue in condizioni di digiuno e mostra solo il livello di glicemia al momento del prelievo. Glicemie ripetute, come automisurazioni ripetute più volte al giorno con un misuratore per uso domestico, possono registrare le variazioni naturali della glicemia durante il giorno. L’esame A1c rappresenta la quantità di glucosio legato all’emoglobina, quindi riflette una media di tutti i livelli di glicemia del soggetto negli ultimi 3 mesi. L’esame A1c non mostra variazioni giornaliere significative.
  • nell’ambito dello stesso test. Anche quando lo stesso campione di sangue viene misurato più volte nello stesso laboratorio, i risultati possono cambiare per piccole variazioni di temperatura, attrezzatura o maneggiamento del campione.

Il medico tiene in considerazione queste variazioni quando analizza i risultati dei test e fa ripetere gli esami per conferma (la diagnosi si pone sempre dopo la conferma con un secondo prelievo in giorno diverso). Il diabete si sviluppa nel tempo, quindi il medico può dire quando i livelli glicemici complessivi stanno diventando troppo alti nonostante la variabilità degli esami.

Il risultato di un esame A1c può variare di più o meno 0,5% rispetto al valore reale. Ciò significa che una misura del 7,0% potrebbe indicare un valore reale di A1c tra 6,5 e 7,5%.

Falsi positivi

L’esame può essere inaffidabile nella diagnosi e nel monitoraggio del diabete in soggetti portatori di alcune condizioni note per interferire con i risultati. Il sospetto di interferenze dovrà sorgere ogni volta che i risultati del test risulteranno molto difformi rispetto alla glicemia.

Soggetti di origine africana, mediterranea o del sud-est asiatico, o individui con famigliarità per anemia a cellule falciformi o talassemia sono particolarmente a rischio di interferenze.

Gli individui in questi gruppi possono avere un tipo meno comune di emoglobina (emoglobina variante) che può interferire con alcuni test A1c. La maggior parte dei soggetti con un’emoglobina variante non ha sintomi e può non sapere di averla.

Non tutti i test A1c sono inaffidabili nei soggetti con un’emoglobina variante. Individui con falsi risultati da un tipo di test A1c possono richiedere un altro tipo di esame A1c per misurare il proprio livello glicemico medio.

Falsi risultati di emoglobina glicata possono anche aversi in persone con altri problemi del sangue o dell’emoglobina. Per esempio, un risultato falsamente basso può essere misurato in soggetti con:

  • anemia
  • sanguinamenti importanti

Un risultato falsamente elevato può essere misurato in soggetti con ferro molto basso, per esempio soggetti con anemia da carenza di ferro.

Altre cause di falsi risultati di A1c sono:

  • insufficienza renale,
  • malattie epatiche.

Come viene usato il test A1c dopo la diagnosi di diabete?

I medici possono richiedere di misurare l’emoglobina glicata per monitorare i livelli di glicemia in soggetti con diabete tipo 1 o tipo 2. L’esame non viene invece usato per monitorare il diabete gestazionale.

La società di diabetologia americana raccomanda che i soggetti diabetici che raggiungono gli obiettivi del trattamento e hanno livelli di glicemia stabili vengano sottoposti al test A1c due volte l’anno. Il medico può far ripetere l’esame A1c fino a quattro volte all’anno, finché i livelli glicemici non raggiungono i valori raccomandati.

L’esame aiuta il medico a dosare i farmaci in modo da ridurre il rischio di complicanze diabetiche a lungo termine. Studi scientifici hanno dimostrato riduzioni sostanziali delle complicanze a lungo termine abbassando i livelli di A1c.

Valori ideali della glicata

L’obiettivo di glicata da raggiungere per un paziente diabetico sarà diverso secondo la storia diabetica e lo stato generale di salute. Bisognerà discutere il proprio A1c ideale con il medico. Studi scientifici hanno mostrato che nei soggetti diabetici si può ridurre il rischio di complicanze mantenendo il valore sotto 7%, ma un livello di A1c sicuro per un individuo può non esserlo per qualcun altro. Per esempio, mantenere un livello di A1c sotto 7% può non essere sicuro se determina problemi di ipoglicemia, ossia di glucosio troppo basso.

Un controllo della glicemia meno stringente, con A1c tra 7 e 8% (in alcune circostanze, anche maggiore) può essere adeguato in soggetti con:

  • speranza di vita ridotta,
  • diabete di lunga durata e difficoltà a raggiungere obiettivi inferiori,
  • marcata ipoglicemia,
  • complicanze avanzate del diabete, come malattie renali croniche, danni dei nervi o malattia cardiovascolare..

 

Fonte principale:

Traduzione a cura della Dr.ssa Barbara Greppi

L'articolo Emoglobina glicata alta e valori normali è stato inizialmente pubblicato su Farmaco e Cura.



Fonte: http://www.farmacoecura.it/diagnostici/emoglobina-glicata-alta-e-valori-normali/

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