martedì 30 settembre 2014

Tendenze autunno inverno 2014-2015: i 10 colori da indossare

Ecco quali sono, secondo Pantone, i 10 colori moda autunno inverno 2014-2015

Come prima cosa, diciamo che sono colori decisi: dal verde scuro al rosso acceso, fino al giallo e al blu intenso, con note metalliche, dall’argento all’oro fino al bronzo.

Tutte tonalità che hanno già sfilato sulle passerelle newyorkesi e declinate su tutti i tipi di abiti, da quelli da sera alle giacche sportive, dai tailleur agli abiti da cocktail o da ufficio.
Ma vediamo, nel dettaglio, quali sono i colori scelti da Pantone per la stagione autunno inverno 2014-2015.

1. Sangria
Un rosso esotico che evoca un senso di elegante avventura e destinazioni lontane.
Perfetto per abiti da giorno, gonne e anche magliette da mettere sotto la giacca, renderà ancora più chic il vostro outfit.

2. Aurora Red
Una variazione di tonalità ancora più sofisticata ed elegante, che vi farà risaltare in mezzo alla folla.

3. Mauve Mist
Dalle note più sognanti, questo color lavanda sembra voler accostarsi al cielo autunnale.
Perfetta per una camicetta o una giacca, questa tonalità sarà la prescelta dalle donne romantiche e raffinate, perché accentua la consapevolezza della propria femminilità.

4. Radiant Orchid
Il colore dell’anno continua a imperare anche il prossimo autunno e inverno.
5. Cypress
Un verde molto profondo, potente e intenso, che si ispira alle chiome degli alberi sempreverdi e che è molto facile da indossare.
Provate con delle gonne o dei pantaloni, questo colore è perfetto anche per i maglioni.

6. Bright Cobalt 
Passando alle note del blu, questa tinta ridona luce e brillantezza ai vostri capi.
Più acceso rispetto al blu cobalto tradizionale, è in grado di attirare l’attenzione e di distinguersi rispetto a tutte le altre tonalità.
Provate a comprare degli accessori di questo colore: scarpe, borse e sciarpe, per dare quel tocco in più alla vostra mise.

7. Royal Blue
Il prossimo autunno inverno andrà di moda anche questo blu intenso che ricorda i colori utilizzati dai marinai sulle navi e che rimane versatile e molto facile da abbinare.
È il colore giusto per i jeans o i cappotti.

8. Aluminum
Sia per il Bright Cobalt, il Sangria, il Cypress e il Royal Blue, andranno di moda le sfumature metalliche.

9. Cognac
Come nel caso del Sangria, già il nome evoca la tinta di questo colore.
Una sfumatura calda tipica dell’autunno, che ricorda il legno, il colore delle cortecce degli alberi e delle foglie che cadono.
Scarpe, berretti, sciarpe e maglioni di questo colore sono sempre di moda.

10. Misted Yellow

Simile al colore di un raggio di luce caldo che filtra dalle nuvole, questa tinta brillante porta un po’ di ottimismo e allude a una primavera che arriverà.
Da abbinare, se possibile, al Cognac, questa sarà la vera tinta di tendenza dell’autunno inverno 2014-2015.

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Hai voglia di fuggire dalla quotidianità? Scopri perché

Ci sono periodi nella vita in cui ci si sente oppressi e sopraffatti dagli eventi, come se fosse impossibile gestirli ma anzi come se essi ci muovessero come fuscelli al vento senza alcuna possibilità di affrontarli.

La quotidianità prende il sopravvento, come tutti i doveri e le cose pratiche da sbrigare.

Alla fine ci si trova stremati ma insoddisfatti perché quello che manca è il tempo da dedicare a se stessi e ai propri cari.

È in queste fasi della vita che a qualcuno può balenare nella mente l'idea di fuggire per crearsi una vita diversa in un luogo dove la frenesia lascia il posto alla rilassatezza.

Molti pensano a mete caraibiche dove poter vivere con poco, ma riuscendo ad avere tempo per se stessi.

Ciò che è interessante valutare non è tanto la fattibilità economica e organizzativa di una scelta del genere, quanto piuttosto cosa nasconde il desiderio di mollare tutto per ricominciare.

Soprattutto un desiderio di questo tipo ha senso portarlo fino in fondo solo se è davvero un obiettivo autentico e non un espediente provvisorio per allontanare altri problemi che non si riesce a risolvere.

In questo caso infatti la voglia di fuggire cela la voglia di lasciarsi tutto alle spalle.

Quando i doveri e i sacrifici prendono il sopravvento sui momenti piacevoli ci si sente come in gabbia e di conseguenza, per praticità e necessità spesso si è costretti a chiudere in un cassetto i propri sogni.
Le necessità della famiglia diventano primarie e si iniziano a dimenticare i propri desideri.

momenti di crisi sono importanti perché portano cambiamenti.
La crisi porta al progresso e alla possibilità di sfruttare al meglio la propria inventiva con responsabilità e desiderio di crescita.

Ad un tratto ci si rende conto di aver raggiunto un limite, di aver compiuto un ciclo e che si ha la necessità di cercare nuove prospettive e motivazioni.
D'altra parte non bisogna dimenticare che ogni cambiamento ha un prezzo da pagare che si può tramutare in sofferenza personale, in conflitti con gli altri, in paure e sensi di colpa.
Ma quali sono i segnali per capire che si sta andando verso un punto di rottura?
Si possono verificare malesseri fisici come emicrania, gastriti e sintomi psicologici come senso di svogliatezza nell'affrontare la giornata, mancanza di vitalità, visione incompleta di se stessi.

A volte non è necessario pensare a come realizzare una decisione così drastica, ma basta rendersi conto che ovunque la realtà presenta i suoi problemi e i suoi sacrifici, anche in un luogo all'apparenza paradisiaco.

Prima ancora di addossare eventuali colpe di questo blocco evolutivo personale a terze persone, è bene provare a guardarsi dentro e capire l'origine di questo malessere.

Il rischio altrimenti è che la stessa situazione si possa ricreare dopo un certo lasso di tempo in un altro ambito (lavorativo, sentimentale o familiare).

Prima ancora di cercare il cambiamento verso l'esterno, bisogna provare a cercare l'evoluzione dentro se stessi.

Probabilmente la necessità primaria è quella di ricominciare a sentirsi liberi, leggeri e senza vincoli o condizionamenti.

Una prima cosa da fare è iniziare a lavorare sulla propria libertà.

Quindi è bene crearsi dei piccoli momenti di svago, dedicandosi nuovamente ad un hobby accantonato per il poco tempo a disposizione.

Ogni giorno bisogna provare a fare qualcosa che ci faccia sorridere, e soprattutto fare qualcosa che amiamo e che ci dia nuovamente quel senso di leggerezza e di spensieratezza che abbiamo perso.

Proviamo a ricercare il benessere interiore attraverso pochi ma fondamentali aspetti legati alla realizzazione personale: senso di autonomia e libertà, senso di utilità, capacità di mantenere legami profondi con le persone care, buona autostima.

Indubbiamente le grandi passioni regalano altrettante soddisfazioni, ma talvolta anche delusioni cocenti.
Per questo motivo, è bene ricominciare da piccoli ma significativi cambiamenti da fare ogni giorno.
D'altra parte, la felicità sta nelle piccole cose quotidiane, come: “La prima sorsata di birra. È l'unica che conta. Le altre, sempre più lunghe, sempre più insignificanti, danno solo un appesantimento tiepido, un'abbondanza sprecata L'ultima, forse, riacquista, con la delusione di finire, una parvenza di potere... ma la prima sorsata!”(Delerm, 1998).
Ognuno di noi può avere una sua personale “prima sorsata di birra”, cioè un gesto, un momento inaspettato e non cercato che però regala attimi di evasione e allontana la noia e la fatica.

E allora forse non diremo più “non posso”, ma “potrei...” affrontando ogni giorno con occhi diversi e ricominciando a sognare.



Infatti il sogno è il primo indicatore di chi riesce a vivere una vita all'insegna della leggerezza, ascoltando i propri desideri e pensando a come essi possano prendere forma.

Il senso di concretezza e la praticità aiuteranno poi nella messa in pratica di quei sogni realizzabili e che possono regalare piccole soddisfazioni che si tramutano in attimi di felicità.

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Rosso, psicologia del colore dell'attrazione

Il rosso è il colore associato all’amore, all’attrazione, alla sensualità. Non a caso domina sia nei nei cuoricini e nei biglietti teneri di San Valentino che nella biancheria intima sexy di Capodanno.

In entrambi i casi, anche se per ragioni molto diverse, lo scopo del rosso è di attirare l’attenzione, lanciare un segnale forte, come può esserlo quello veicolato da un sentimento profondo o da una spiccata attrazione sessuale.

Chi si veste di rosso vuole spiccare, mostrarsi fieramente ed attirare gli sguardi, sarà per questo che ad un matrimonio il galateo suggerirebbe di evitare vestiti rossi per non oscurare la sposa e non risaltare in tutte le foto.
Cappuccetto avrebbe fatto meglio ad indossare un mantello verde per tenere lontano il lupo!
Ma cosa ci dice la psicologia del colore rosso? Due studi diversi hanno valutato sia la reazione degli uomini, sia quelle donne.
Il primo studio, effettuato nel 2010, a firma di Kayser, Elliot e Feltman, ha esaminato l’effetto di vestiti rossi sul comportamento e sui sentimenti degli uomini al momento di approcciarsi alle donne.
Gli uomini coinvolti nel test si sono avvicinati maggiormente alle donne con una t-shirt rossa rispetto a quelle che indossavano una maglietta verde o blu.

Inoltre entravano più in intimità con le donne vestite di rosso, rivolgendo loro domande più personali.

Gli uomini interpellati sul livello di attrazione delle donne coinvolte nello studio hanno dichiarato di trovare più attraenti quelle vestite di rosso.

Il secondo studio sulla psicologia del colore rosso, firmato sempre da Elliot nel 2010, ha esaminato l’effetto del rosso sulle donne, in ben sette diversi esperimenti.
Ebbene, le donne che osservavano gli uomini su uno sfondo rosso o vestiti di rosso li reputavano più attraenti, con un maggiore status sociale e maggiormente desiderabili sessualmente.

Ma in che modo il rosso influenza la passione e il desiderio? Il rosso veicola immediatamente un messaggio di disponibilità sessuale e fertilità al cervello.
Si tratta di una risposta basica, primaria ed istintiva.

Molti altri animali si colorano di rosso per comunicare un buono stato di salute e la volontà di accoppiarsi.

Anche se ci siamo evoluti e non dobbiamo certo scriverci bene in fronte che siamo pronti all’accoppiamento come fanno gli animali, vestirsi di rosso ad un appuntamento importante è sicuramente una buona idea per apparire più desiderabili ed aumentare la tensione sessuale, rendendo più piccante l’incontro e lanciando un velato, ma nemmeno tanto, messaggio direttamente al cervello del nostro partner.

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Rosso, psicologia del colore dell'attrazione

Calo del desiderio femminile: cause e soluzioni

Il calo del desiderio femminile è una delle disfunzioni sessuali più comuni. A soffrirne, stando ai dati di un recente studio, è un terzo della popolazione di età compresa tra i 18 e i 59 anni.

A differenza della disfunzione erettile, il disturbo della sfera intima più diffuso tra gli uomini, la perdita d’interesse per il sesso che affligge le donne è causata da un insieme di fattori fisici e psichici e non può essere curata semplicemente con una pillola.

Contrariamente alle credenze comuni, la frequenza dei rapporti sessuali non ha nulla a che vedere con il desiderio e la soddisfazione.
Nella vita intima di una coppia non esistono rapporti che possono essere considerati “normali” per numero e durata.

Il legame affettivo e sessuale si evolve nel tempo e dà luogo a situazioni uniche.
Quello che funziona per una coppia potrebbe non essere valido per un’altra.

Se con il tempo si avverte meno spesso il desiderio di fare l’amore con il partner, ma i rapporti sono soddisfacenti per entrambi, non bisogna preoccuparsi.

Quando invece il calo del desiderio femminile è generalizzato e causa sempre più angoscia, è il caso di risalire alle cause scatenanti del problema per poter intervenire tempestivamente e ritrovare l’intesa con il partner.

Il desiderio sessuale scatenato da fattori biologici diminuisce gradualmente con l’età.

A influenzare la voglia di avere rapporti sessuali intervengono però anche fattori psicologici e relazionali.

La presenza di tensioni irrisolte nella coppia, ad esempio, potrebbe spegnere il desiderio, malgrado l’eccitazione sia presente.
In questo caso è bene risolvere i conflitti fuori dalla camera da letto per ritrovare l’intesa.

Tra le cause più comuni della perdita del desiderio sessuale femminile figurano:
Fattori interpersonali quali prestazioni insoddisfacenti del partner; tensioni nella coppia; la nascita di un bambino; l’assistenza a una persona cara malata.

Influenze socioculturali: stress eccessivo sul lavoro; pressioni da amici e familiari; un’idea falsata della sessualità così come è rappresentata dai media e dalla cultura dominante.

Bassi livelli di testosterone, un problema comune a uomini e donne.
Il picco di testosterone viene raggiunto dalla donna intorno ai 25 anni.
Il declino progressivo dei livelli di testosterone negli anni accelera vertiginosamente prima e dopo la menopausa.

Malattie e disturbi psicofisici: depressione; endometriosi; fibromi; disfunzioni della tiroide.

Farmaci: antidepressivi; ipertensivi; contraccettivi orali e tutti i principi farmacologici che possono ridurre i livelli di testosterone o modificare l’afflusso di sangue.

Età: i livelli di androgeni nella donna diminuiscono sensibilmente con l’avanzare degli anni.

Spesso la perdita del desiderio sessuale nella donna dipende da un insieme di questi fattori.
Pertanto sarà necessaria l’adozione di più terapie per risolvere il problema.

Tra le cure più efficaci figurano:
- La terapia di coppia per ritrovare il dialogo e l’intesa con il partner.

- L’interruzione della somministrazione di eventuali farmaci o anticoncezionali che interferiscono con il desiderio sessuale femminile.
Il medico di base può sostituirli con principi farmacologici meno invasivi.

- La risoluzione dei problemi medici che impediscono di godere di una vita sessuale soddisfacente, ad esempio la rimozione di fibromi o la cura degli stati depressivi.

Trattamenti a base di testosterone, tramite pillole o cerotti in grado di aumentarne i livelli nel flusso sanguigno.

Creme a base di estrogeni in grado di alleviare la secchezza vaginale e rendere meno dolorosa la penetrazione.

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Calo del desiderio femminile: cause e soluzioni

Cancro al seno: il dolore è uno dei sintomi comuni?

Quando si avverte un dolore al seno il primo pensiero corre al cancro ed è facile essere colte dal dubbio e assalite dalla paura. Spesso, però, non c’è niente di cui preoccuparsi.

Tra i sintomi più comuni del cancro al seno, elencati dagli oncologi dell’American Cancer Society, il dolore a uno dei seni, infatti, non compare.
Gli esperti sottolineano che nella maggior parte dei casi il cancro al seno non provoca dolore, anche se ci sono delle eccezioni.

Il dolore al seno  è causato più facilmente dal ciclo mestruale che provocavariazioni ormonali in grado di causare stati dolorosi.
In questo caso il dolore si presenta una settimana circa prima dell’arrivo delle mestruazioni e scompare subito dopo.

Il dolore al seno, inoltre, può anche dipendere dalla mastite, specie quando è acuto e si presenta all’improvviso.
La mastite è un’infezione che interessa i tessuti del seno, comune durante l’allattamento, accompagnata da rossore, brividi, febbbre e gonfiore.

Quando il dolore al seno si fa persistente e insopportabile e non dipende dal ciclo mestruale, è bene comunque rivolgersi al medico per capire da cosa dipende e come attenuarlo, curando la causa scatenante.

Tra i sintomi più comuni del cancro al seno figurano invece:

- La presenza di noduli o masse sospette nel seno.
Effettuate l’autopalpazione regolarmente e consultate il vostro medico curante se notate formazioni sospette.
Potrebbe trattarsi anche di cisti mammarie benigne.
Le cisti di grosse dimensioni possono causare dolore.

Gonfiore o noduli nell’area intorno alla clavicola o sotto le ascelle potrebbero indicare che il tumore al seno si è diffuso ai linfonodi presenti in queste parti del corpo.
Il gonfiore può verificarsi anche prima di avvertire la presenza di un nodulo al seno, quindi in presenza di questo sintomo è opportuno comunicarlo subito al medico per una diagnosi precoce del cancro.

Ispessimento della pelle a rossore. Se la pelle del seno assume l’aspetto di una buccia d’arancia o diventa rosso, è bene prenotare subito un controllo.
Spesso, questi sintomi sono causati dalla mastite, un’infezione del seno comune tra le donne che allattano.
Il medico in questo caso può prescrivere degli antibiotici per curare l’infezione.
Se i sintomi non migliorano dopo una settimana, però, è opportuno eseguire ulteriori controlli, per escludere la presenza di un cancro.

Calore e prurito al seno, sintomi riconducibili sia alla mastite che al cancro al seno infiammatorio.

- Secrezioni dal capezzolo diverse dal latte, in special modo se presentano tracce di sangue.
Negli altri casi potrebbero dipendere da lesioni, infiammazioni o da un tumore benigno.

Per chiarire ogni dubbio rivolgetevi al vostro medico o prenotate una visita senologica, senza trascurare i sintomi sospetti.

Il dolore al seno è un sintomo comune a molte malattie e disturbi sia benigni che maligni, ecco perché non è il caso di allarmarsi e bisogna controllare anche la presenza di altri sintomi più specifici.

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lunedì 29 settembre 2014

Il porno danneggia il cervello, lo rivela uno studio

Non si è soliti ammetterlo, ma uno dei principali effetti dell’esplosione dei servizi online nella vita di tutti giorni è stato il moltiplicarsi dell’offerta per adulti.

Venuti meno i paletti dovuti alla vergogna di doversi recare in edicola per acquistare una rivista hard, la fruizione dei contenuti porno è diventata a portata di click, lontana da giudizi e sguardi indiscreti. Stando a uno studio condotto in Germania, però, l’aumentato ricorso degli ultimi anni avrebbe degli effetti negativi sulle normali attività del cervello.
La ricerca, pubblicata su JAMA Psychiatry e per la verità limitata a un campione piccolo di soggetti, ha voluto verificare se vi fosse un collegamento tra consumo dimateriali pornografici, dimensioni e funzionalità del cervello. E i risultati sembrano essere, per quanto preliminari, del tutto preoccupanti: un abuso di materiali per adulti potrebbe essere d’intralcio al normale mantenimento dell’area dell’encefalo deputata alla soddisfazione.

I ricercatori hanno analizzato 64 uomini dai 21 ai 45 anni, i quali – tramite questionario – hanno confermato di ricorrere a media pornografici per diverse ore alla settimana. Con l’aiuto dellarisonanza magnetica, si è quindi verificata la reazione del cervello all’esposizione a immagini per adulti, per capire quale area fosse coinvolta. Dall’indagine è emersa una significativa associazione negativa tra il consumo di pornografia e la materia grigia del caudato destro, così come della funzionale connettività della corteccia dorsolaterale prefontale sinistra. Si tratterebbe di regioni particolarmente attive quando le persone vengono esposte al normale stimolo erotico, perché legate alla soddisfazione. Negli uomini che usufruiscono di troppi contenuti per adulti, tuttavia, tale attivazione è inferiore, si ipotizza per una sorta di assuefazione allo stesso stimolo.
Al momento, però, non vi sono indicazioni sufficienti per elaborare delle linee guida precise sul consumo di certe forme di intrattenimento privato, anche perché ulteriori studi si renderanno necessari. Oltre al bisogno di verificare queste scoperte su un campione decisamente più ampio, interessante sarà vagliare se si tratti di una condizione reversibile: rimuovendo l’abuso, il cervello ripristina le sue normali funzionalità? Nel frattempo, vale sempre il principio cautelativo: meglio non esagerare.#EK

Balayage: quello che devi sapere sulla nuova tendenza capelli

Insieme allo shatush, il balayage è uno dei trend più attuali e dei trattamenti più richiesti.


Il balayage, è una colorazione permanente che schiarisce alcune zone dei capelli per creare un contrasto piuttosto netto, ma al tempo stesso naturale.Si effettua dividendo la capigliatura alla sommità della nuca formando una stella: da ogni punta si prende un ciuffo di capelli alla volta e sulla lunghezza sono applicate striature di decolorazione con spatola e pennello.
I capelli vengono così schiariti di alcuni toni in modo meno evidente sulle radici e più marcato sulle lunghezze e le punte.

Circa venti anni fa, un trattamento balayage consisteva in una vera e propria decolorazione di tutta la capigliatura di circa un tono più basso.

Ora, al contrario, si parla di balayage solo quando si vogliono schiarire le punte e lunghezze, per regalare riflessi chiarima non troppo impegnativi.
Non si effettua una divisione delle ciocche o una cotonatura delle lunghezze, come invece avviene per lo shatush, bensì la schiaritura e la ritonalizzazione avvengono in modo uniforme, dalla radice alle punte.
L’effetto finale sarà un’illuminazione generale della chioma, con colpi di luce più evidenti, come se si trattasse di riflessi causati dal sole.

Gli errori da non commettere:
- Voler fare il balayage a casa.
Si tratta di una tecnica solo all’apparenza semplice, in realtà per un buon risultato è necessario padroneggiare le tecniche di colorazione e avere una buona abilità nell’applicazione.
- Realizzarlo più di 3 volte l’anno.
Piuttosto procedete con un ritocco, senza intervenire su tutta la capigliatura.
Ripeterlo troppe volte su tutta la lunghezza può sfibrare la fibra capillare e stressare troppo i capelli.
- Non prendersi cura dei capelli dopo essersi sottoposte al trattamento.
Scegliete quindi prodotti nutrienti, idratanti e una volta alla settimana procedete con una maschera più intensiva.
- Tagliare dopo il balayage.
Il taglio va semmai effettuato prima del trattamento, per avere punte rinnovate e luminose.
In nessun caso dovrete scegliere il balayage se le punte di partenza sono invece deboli e rovinate.

A chi è indicato
Il balayage si realizza preferibilmente su capelli naturali e deve rispettare il colore di partenza.

Particolarmente adatto ai colori medi e chiari, va benissimo anche se siete more, l’importante è, in questo caso, non pretendere di schiarire troppo: l’effetto finale, per quanto evidente, deve essere naturale.
È possibile, inoltre, procedere anche se avete i capelli rossi ottenendo effetti ambrati, mentre le castane sceglieranno colori tendenti al miele e le bionde tinte molto luminose.


Balayage: quello che devi sapere sulla nuova tendenza capelli

7 rimedi naturali per coprire e prevenire i capelli bianchi

L’accettazione dei primi capelli bianchi va di pari passo con l’accettazione della vita che scorre inesorabile.

Soprattutto negli uomini possono addirittura essere motivo di fascino, nelle donne molto meno ma, spesso, alcune ne vanno anche orgogliose e, come per le rughe, considerano i capelli bianchi un segno della maturità e delle esperienze acquisite.
A volte i capelli argentei, se ben curati, sono anche  un segno di stile, professionalità ed eleganza.

In ogni caso, i capelli sono per una donna anche un simbolo di attrazione, un’arma seducente che molte, se potessero, conserverebbero nel momento di maggiore splendore.
Inoltre, spesso, si presentano in età ancora giovanile, ciò può dipendere da fattori genetici o anche da stress o carenze nutrizionali.

Sebbene non ci sia un modo per arrestare definitivamente l’arrivo dei capelli bianchi, abbiamo a disposizione diversi rimedi naturali per posticiparne la comparsa, rallentarne la proliferazione e cercare di tingerli i in modo naturale.

Vi diamo una serie di consigli utili adatti a tutti:
1 – L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale, deve sempre essere equilibrata e non mancar mai di vitamine, soprattutto quelle del gruppo B e minerali, quali ad esempio il rame la cui carenza porta ad un calo nella produzione di melanina che serve per pigmentare in modo naturale anche i nostri capelli.

Quindi, per cercare di rallentare questo inevitabile processo, bisogna tentare di consumare quegli alimenti che ne contengano in quantità maggiore come: granchi, ostriche, semi di girasole, anacardi e mandorle.

Una dieta ricca di proteine dona lucentezza e corposità alla chioma.
Una sana alimentazione non vi creerà squilibri che si ripercuotono anche sull’umore e sulla capacità di gestire lo stress, una delle cause maggiori della perdita del colore.
Come sempre è meglio evitare cibi troppo raffinati, caffè, bevande gassate, poiché limitano l’assorbimento di minerali importanti.

2 – Per coprire i primi capelli bianchi potete utilizzare un impacco prima dell’ultimo risciacquo quando vi lavate i capelli: create una miscela di rosmarino, salvia e tè  nero in ugual quantità, alcuni aggiungono anche dell’erba gatta e dei fondi di caffè.  Mettete  in una tazza di acqua, lasciate riposare per almeno dieci minuti, filtrare e applicare sui capelli come fosse un colorante da lasciare agire una decina di minuti almeno.

Se i vostri capelli invece sono chiari, anche se generalmente i capelli bianchi sono meno visibili, potete usare altre erbe per vivacizzare il vostro colore: ibisco, calendula, zafferano, camomilla; il metodo è lo stesso, mettete in una tazza di acqua, lasciate riposare, filtrate e usate come “colorante naturale”.

3 – Sempre in modo molto naturale, potete preparare un impasto di henné in polvere con un cucchiaino di yogurt , un cucchiaino di fieno greco , 3 cucchiaini di caffè , 2 di succo di basilico e infine 3 di succo di menta .
Applicare sui capelli e lasciare agire circa tre ore prima del normale shampoo: rinforza il colore e la vitalità del capello.

4 – Vi è anche un rimedio naturale usato dalla medicina ayurvedica: l’olio di amla , l’uva spina indiana.
Massaggiare delicatamente il cuoio capelluto con l’olio e poi man, mano, tutta la capigliatura per circa 15 minuti almeno, ogni giorno.
E’ possibile anche trovare l’amla in polvere da miscelare con acqua tiepida o con hennè.

5 – Molti usano con successo due cucchiaini di aceto di mele in mezzo litro di acqua per effettuare l’ultimo risciacquo dopo lo shampoo.
Servirebbe per coprire, in parte, i capelli bianchi e renderli vitali come prima.
Inoltre, laddove vi sono già capelli bianchi o grigi, serve per evitarne l’ingiallimento.

6 – Vi è poi la polvere di indigo (indigofera tintoria) che copre in modo naturale i capelli bianchi e si può usare in combinazione con l’henné per prolungarne l’efficacia.
Generalmente si consiglia di effettuare prima una colorazione con henné e poi con l’indigo.
Se volete invece una colorazione più chiara, vicina al castano, potete reperire in erboristeria una polvere colorante a base di mallo di noce .
La polvere di radice di alcanna tintoria è utile invece nel caso si vogliano ottenere capelli color mogano o rosso scuro.

7 – Un balsamo naturale a base di olio di cocco e alcune gocce di limone potrebbe aiutarvi nel mascherare i primi capelli bianchi e ritardarne la comparsa.
7 rimedi naturali per coprire e prevenire i capelli bianchi

Catarro: i rimedi per scioglierlo negli adulti e nei bambini

Per sciogliere il catarro si può fare affidamento sui farmaci, ma anche su alcuni rimedi naturali, come impacchi caldi e infusi.

A volte basta davvero poco, anche per combattere il mal di gola e altri problemi che interessano l’apparato respiratorio, come la bronchite e la sinusite.

I classici rimedi della nonna possono essere veramente molto utili, utilizzandoli accanto ai farmaci che tradizionalmente vengono impiegati per sciogliere il catarro ed ovviare così al fastidioso problema della tosse.
La cura
I farmaci utilizzati in genere per agire sul catarro e quindi per rimediare alla tosse grassa si dividono in due categorie: i mucolitici e i principi attivi espettoranti.
Fra i primi possiamo ricordare la bromexina, l’ambroxolo, l’acetilcisteina e la carbocisteina.
Si tratta di sostanze che hanno la capacità di rendere più fluido il muco, favorendone l’espulsione da parte dei bronchi e della trachea.
I secondi sono costituiti in genere da prodotti a base di estratti vegetali, sui quali comunque la comunità scientifica non è d’accordo.
In commercio ne esistono molti, ma non tutti ne accettano l’efficacia e la sicurezza.
In ogni caso, i farmaci non dovrebbero essere usati nel neonato e nei bambini al di sotto dei sei anni.
I rimedi naturali
Ci sono vari rimedi naturali contro il catarro.
Fra questi dobbiamo ricordare i semi di lino.

Questi ultimi vanno schiacciati in un mortaio o nel frullatore e poi vanno cottinell’acqua, per formare un balsamo.
Questo va spalmato su un panno, il quale va posizionato sul petto e coperto con un tessuto di lana.
Il tutto va lasciato fino a quando non si raffredda.
L’impacco dovrebbe essere applicato almeno due volte alla settimana.
Molto utile può essere anche una crema a base di timo, con la quale effettuare deimassaggi sul petto prima di andare a dormire.

Da non trascurare il decotto a base di carote bollite e filtrate oppure il miele, dalle molte proprietà terapeutiche, e il limone, che vanno assunti anche in unione abevande calde come il tè o la camomilla.
In questo modo si riesce a liberare le prime vie respiratorie e si riposa anche meglio.
In effetti il riposo è fondamentale in questi casi.

Si dovrebbe cercare di non stancarsi e di riposare di più rispetto ai ritmi consueti, magari stando al caldo e ben coperti.
In ogni caso, non si deve trascurare di tenere umidificato l’ambiente in cui ci si trova e di evitare il fumo, sia attivo che passivo, per non provocare irritazioni alle vie respiratorie.

Per il resto, va bevuta molta acqua, si effettuano dei fumenti, inserendo nell’acqua qualche foglia di menta o qualche goccia di eucalipto, ed è bene sospendere momentaneamente l’attività sportiva. 


Catarro: i rimedi per scioglierlo negli adulti e nei bambini

Le 14 abitudini che tolgono energia psicofisica

Ci sono delle cattive abitudini che tolgono forza psicofisica: saltare la colazione, bere troppi caffè, usare il computer a letto, avere un ufficio disordinato.
Ci sono delle abitudini che contribuiscono a toglierci la nostra energia psicofisica.
Capita a volte di sentirci stanchi, completamente fuori fase, come se avessimo “scaricato le batterie”.
Non riusciamo a concludere nulla nell’ambito delle nostre attività e ci sentiamo veramente provati dal punto di vista emotivo.

Nel momento in cui cerchiamo di capire la causa di tutto ciò, siamo portati a pensare che alla base ci possa essere qualcosa di particolarmente ampio da tenere in considerazione.

In ogni caso dovremmo riflettere sul fatto che ci sono tanti piccoli gesti quotidianiche possono contribuire a dettare questo stato di malessere.
Vediamo di scoprire quali sono queste cattive abitudini da correggere.
1. Saltare l’attività fisica
A volte ci sentiamo particolarmente stanchi e quindi preferiamo saltare la nostra solita attività fisica.
Pensiamo che in questo modo saremo più riposati, ma, come hanno confermato alcuni studi a tal proposito, spesso si ottiene l’effetto contrario.
Non dobbiamo, infatti, dimenticare che l’esercizio fisico aumenta la resistenza e aiuta a mantenere in efficienza il sistema cardiovascolare.
2. Non bere acqua a sufficienza
Le nostre energie possono essere intaccate anche dalla disidratazione.
Se non beviamo acqua a sufficienza, il volume del sangue diventa più ampio e mette in difficoltà il cuore.
Allo stesso tempo l’ossigeno e le sostanze nutritive fanno più fatica a raggiungere i muscoli e i vari organi del corpo.
3. Bassi livelli di ferro
Non consumare gli alimenti giusti influisce molto sul nostro stato di resistenza fisica.
Basti pensare a quanto una carenza di ferro possa essere deleteria.
Bisognerebbe dare più spazio, in questi casi, ai migliori alimenti ricchi di ferro, alla carne, ai fagioli, alle uova, alle noci e alle verdure a foglia verde, non trascurando i cibi ricchi di vitamina C, che aiutano ad assorbire meglio il minerale.
4. Il perfezionismo
Spesso si sprecano troppe energie, quando si è perfezionisti e si vuole a tutti i costi eccellere in un dato progetto o in un’attività.
Gli esperti spiegano che è bene evitare tutto questo, contemporaneamente dandosi dei limiti temporali.
5. Esagerare nei pensieri negativi
Ci si può sentire mentalmente in difficoltà nel momento in cui si tenda ad esagerare con i pensieri negativi legati alle situazioni che si vivono nella vita di ogni giorno.
Non bisogna sempre pensare in maniera eccessiva a tutto quello di inatteso e di difficoltoso che può capitare da un momento all’altro.
6. Saltare la colazione
Al mattino è necessario fare colazione, per recuperare tutte quelle energie che servono per affrontare la giornata, in modo da dare la giusta carica al nostro metabolismo.
Ecco perché saltare la colazione è un’abitudine che non dovremmo mai portare avanti.
7. Alimenti ricchi di zuccheri
Il livello degli zuccheri nel sangue dovrebbe rimanere costante.
Non ci dovrebbero essere picchi glicemici e discese repentine, perché in questo modo non faremmo altro che sentirci particolarmente stanchi.
Da questo punto di vista è bene evitare di mangiare cibi troppo ricchi di zuccheri e di carboidrati.
8. Essere servizievoli
Si può e si deve imparare a dire di no: essere servizievoli può mettere a rischio la nostra energia psicofisica, perché si finisce col sentirsi arrabbiati e poco felici, facendo delle cose, di cui non si avverte il desiderio.
9. Ufficio disordinato
Un ufficio troppo disordinato non fa altro che affaticare il cervello, per il quale diventa più difficile rielaborare le informazioni.
Ogni tanto è opportuno mettere ordine fra le carte e dare una ripulita.
10. Lavorare in vacanza
In vacanza bisognerebbe pensare soltanto a rilassarsi.
Bisogna staccare la spina da tutto ciò che riguarda il lavoro, in modo da riuscire a riconquistare quel benessere psicofisico che ci permette di tornare ad essere efficienti.
Un’abitudine sbagliata in questo senso è quella di controllare le e-mail anche quando ci si dovrebbe rilassare.
11. Bere alcool prima di coricarsi
Alcuni hanno l’abitudine di bere un po’ di alcool prima di andare a dormire.
Anche questa è un’abitudine sbagliata: apparentemente all’inizio ci si sente più rilassati, ma il sonno può essere messo in pericolo dall’effetto che l’adrenalinaprovoca, nel momento in cui l’alcool comincia ad essere metabolizzato dall’organismo.
12. Usare il computer a letto
Molti hanno l’abitudine di utilizzare il computer, il tablet o lo smartphone a letto.
E’ un gesto che non dovrebbe essere fatto, perché si rischia di mandare in tilt il ritmo circadiano del corpo e di ridurre i livelli di melatonina.
La stessa luce prodotta dallo schermo può provocare questo effetto.
13. Bere troppi caffè
Durante la giornata capita di bere molti caffè, soprattutto per riuscire a reggere in tutte le nostre attività.
La ricerca scientifica afferma che non si dovrebbe esagerare nemmeno in questo senso, per non avere conseguenze che riguardano il ciclo sonno-veglia.
Non dobbiamo dimenticare che la caffeina può impedire che l’organismo rilasci l’adenosina, un neurotrasmettitore che ci induce ad avere sonno.
Se quindi ci sono diversi motivi per bere il caffè, bisogna comunque non eccedere.
14. Restare svegli fino a tardi nel weekend
Durante il fine settimana, non lavorando, si può restare svegli fino a più tardi.
Ma neanche in questo caso bisogna esagerare, perché, se il sabato si fanno le ore piccole, si rischia di alzarsi troppo tardi la domenica.
Tutto ciò non ci mette nelle condizioni giuste per iniziare la settimana con l’adeguata carica. 


Le 14 abitudini che tolgono energia psicofisica

Formicolio alle mani: cause e cosa fare

Il formicolio alle mani può avere differenti cause, dalla compressione dei nervi ad un danno vero e proprio.

Sia che esso intervenga di notte che di giorno, al risveglio, sia che interessi la mano sinistra o la destra, estendendosi a volte anche alle dita e interessando le mani e i piedi, è un elemento che non deve essere trascurato, anche se a volte le cause non sono affatto preoccupanti.

Può essere dovuto semplicemente alla posizione troppo a lungo schiacciata di alcuni nervi.
Altre volte, invece, può essere sintomatico di una situazione più grave, soprattutto quando si verifica un danno al nervo.

Per questo è importante rivolgersi ad uno specialista del formicolio alle mani, per valutare, di volta in volta, la singola condizione.
Le cause
Le cause del formicolio alle mani possono essere varie.
A volte non è niente di preoccupante, perché tutto può dipendere dal fatto che alcuni nervi restano in posizione schiacciata troppo a lungo e quindi si intorpidiscono, perché non arriva bene il flusso sanguigno.

Quando si incorre in questo caso, si ha una sensazione di “addormentamento”, che tuttavia si risolve in maniera spontanea in un breve lasso di tempo.

Se c’è un danno al nervo, invece, tutto questo può influire sulle capacità motorie dell’individuo.
Può accadere, infatti, che si sia in presenza di una neuropatia periferica.

I motivi per cui questa avvenga non sono precisabili in maniera sicura.

A volte il tutto è causato dalla carenza di vitamina B e di vitamina E.
In ogni caso possono avere un ruolo di prim’ordine anche le infezioni, i traumi, l’esposizione a prodotti chimici e alcuni farmaci.

Anche l’abuso di alcool o di tabacco possono essere delle cause da non sottovalutare.
Certe volte sono implicate alcune sindromi in particolare, che derivano dallacompressione dei nervi.
E’ il caso, ad esempio, del tunnel carpale.

A volte, però, il problema può essere determinato da altre malattie, come l’ipotiroidismo, i problemi ai reni, al fegato o le infiammazioni croniche.
In altri casi ancora si può trattare di una frattura o di una lussazione con conseguente compressione di un nervo.

Il problema potrebbe essere rapportato anche alla gravidanza e in questo caso non c’è da preoccuparsi, perché il tutto rientra nei fisiologici cambiamenti del corpo che avvengono con la gestazione.
Cosa fare
I rimedi contro il formicolio alle mani a volte sono correlati al trattamento della malattia che ne sta alla base.

Bisogna rivolgersi al proprio medico di fiducia, per una corretta diagnosi dell’eventuale patologia che causa il disturbo.
Soltanto curando la patologia sottostante, si può risolvere il problema del formicolio.
Se tutto dipende dalla carenza di una determinata sostanza nutritiva, il medico potrà consigliare di integrare quella sostanza stessa attraverso l’alimentazione.

Soltanto un esperto saprà valutare bene i sintomi mostrati e saprà rintracciare l’origine del disturbo.

Al limite ci si può rivolgere anche alla messa in atto di esami specialistici, come radiografie, tac e risonanza magnetica.

In gravidanza, più che la terapia farmacologica, possono essere consigliati dei massaggi di linfodrenaggio.


Formicolio alle mani: cause e cosa fare

venerdì 26 settembre 2014

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Crampi ai polpacci: cosa fare per stare meglio

Avere i crampi ai polpacci è un problema piuttosto comune nelle persone che praticano sport: ecco come risolverlo.

Chi di voi non ha mai avuto i crampi ai polpacci? Generalmente le persone che fanno sport possono presentare questo tipo di problema quando cambiano attività fisica o quando si sottopongono a un allenamento particolarmente intenso.

I crampi ai polpacci sono un problema comune anche nelle persone che, dopo aver condotto uno stile di vita particolarmente sedentario, decidono di cominciare a fare sport.

Inoltre, questi tipi di dolori possono colpire anche le donne in dolce attesa, le persone che mantengono per troppo tempo una posizione statica (soprattutto con le gambe piegate), quelle che non bevono abbastanza acqua, quelle che hanno una scarsa circolazione sanguigna, delle carenze alimentari e così via.

Ma cosa fare per stare meglio? Generalmente il crampo ha una durata di qualche secondo, ma può durare anche di più, comportando un forte dolore nella parte interessata.

In questo caso, sarà necessario afferrare il piede dalla pianta e stirare dolcemente verso il corpo finché il muscolo non si sarà allungato.
Quindi, massaggiate il polpaccio, e nell’arco di qualche secondo vedrete che il problema sarà sparito.

Se così non fosse, potreste applicare una fasciatura elastica sulla parte interessata, oppure immergerla in dell’acqua tiepida, per far rilassare il muscolo.

Detto questo, come sempre, prevenire è meglio che curare, per cui, se doveste accorgervi di soffrire troppo spesso di crampi ai polpacci, sarebbe necessario comprenderne la causa e porre rimedio.

Fra i comportamenti e rimedi migliori vi è quello di fare attività fisica in maniera moderata e costante, non fare degli sforzi eccessivi, e non svolgere attività fisica subito dopo aver mangiato.

Inoltre, dovreste bere molta acqua e mangiare le giuste quantità di frutta(specialmente le banane) e verdura.

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Crampi ai polpacci: cosa fare per stare meglio

giovedì 25 settembre 2014

Scrub per i capelli: ecco come farlo!

Se avete forfora o se siete alle prese con dei capelli troppo grassi, si tratta di un rimedio fai da te davvero utile ed efficace!

Fare lo scrub al cuoio capelluto non è affatto difficile, ed alla lunga vedrete che gli effetti benefici saranno davvero evidenti!
Per fare uno scrub ai capelli vi serviranno solamente dello zucchero di canna, zucchero bianco e un buon balsamo delicato (o dell’olio se non avete problemi di capelli grassi).
Tutto pronto per creare il nostro scrub?
A questo punto non dovrete far altro che mescolare lo zucchero (se ne consigliano tre o quattro cucchiai colmi) insieme all’olio o al balsamo, ed applicarlo sul cuoio capelluto.
Sarebbe preferibile applicare il tutto sui capelli asciutti, ma se preferite potreste farlo anche sulla chioma bagnata, ma sappiate che lo zucchero tenderà a sciogliersi molto più velocemente!
Massaggiate con delicatezza la vostra cute per circa cinque/dieci minuti e risciacquate con l’acqua tiepida.
Se normalmente lavate i capelli con il cowash (o cow wash), non vi resta che applicare il balsamo sulle punte, lasciare in posa pochi minuti e risciacquare, ed il gioco è fatto!
 In vista dell’estate sarebbe preferibile provare questo tipo di lavaggio, dal momento che i capelli vanno lavati molto più spesso per via del mare, quindi sarebbe preferibile evitare di utilizzare lo shampoo, che è generalmente piuttosto aggressivo.


Scrub per i capelli: ecco come farlo!

Brufoli, unghie fragili o capelli sfibrati? Forse siete intolleranti!

Molti problemi a pelle, capelli e unghie come brufoli, dermatite, acne, capelli deboli e unghie fragili, potrebbero essere sintomi di un'intolleranza alimentare

Non sarebbe dunque la cioccolata (o perlomeno non solo lei) la responsabile dei brufoli sul viso, ma probabilmente qualche altro alimento verso il quale siamo intolleranti.


Ad indagare sullo stretto legame tra ciò che mangiamo e i nostri inestetismi è uno studio portato avanti dal dermatologo Fabio Rinaldi, presidente dell’International Hair Research Foundation e docente alla Sorbona di Parigi.

La verità è che le intolleranze alimentari, a differenza delle allergie, sono molto più diffuse di quanto pensiamo e poiché i sintomi possono essere molto vari e non immediatamente collegabili a ciò che abbiamo mangiato, spesso non sappiamo neanche di averle.

L’intolleranza al glutine, per esempio, può dare luogo alla caduta eccessiva di capelli, mentre quella al lattosio può provocare dermatiti e acne.

“Le allergie alimentari sono causa di disturbi cutanei nel 24,8 % dei casi e spesso presentano sintomi molto complessi e difficili da capire.
Nella maggior parte dei soggetti intolleranti l’incidenza di disturbi dermatologici, sia per quanto riguarda le patologie della pelle che dei capelli, è del 64,3%“, spiega il Prof Rinaldi.

Sono percentuali piuttosto alte.

Se dunque sospettate di avere un’intolleranza verso un alimento, provate a eliminarlo dalla vostra dieta e tenete sotto osservazione la pelle: se il problema scompare, probabilmente avete centrato il bersaglio! A questo punto, non vi resta altro che curare l’alimentazione.

L’esperto consiglia di assumere soprattutto amminoacidi perché “se l’assunzione di questi principi nutritivi è insufficiente o il loro assorbimento nell’intestino è scarso, i capelli cadono e diventano più fragili e deboli, la pelle si modifica e si ammala, le unghie si sfaldano e si rompono“.

Per rinforzare la salute di pelle, unghie e capelli fate, inoltre, scorta di ferro, vitamine e sostanze antiossidanti.

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Brufoli, unghie fragili o capelli sfibrati? Forse siete intolleranti!

Meteorismo: gli alimenti da evitare e i rimedi naturali per combatterlo



Il meteorismo è un disturbo frequente che provoca gas intestinale e gonfiore o distensione dell’addome.

Il gas viene eliminato dal corpo attraverso eruttazione e flautolenza ma anche altri sono sintomi di questo imbarazzante disturbo: diarrea, stipsi, sonnolenza, difficoltà nelle digestione.

Se non nasconde problemi più gravi il meteorismo si può risolvere modificando la propria dieta.

Per prima cosa però è bene individuare la cause che portano a soffrire di meteorismo.

Tra le cause principali ci sono il fumo, l’alcol, la cattiva digestione, l’assunzione di cibi irritanti per il colon, l’ansia e l’abuso di caffeina.

Per eliminare il problema appare chiaro che bisogna limitare il consumo di alcol, cibi piccanti, caffè e fumo.

Evitare lo zucchero, l’amido, il lattosio e la carne troppo grassa: tutti questi alimenti vengono mal digeriti dall’intestino e causano la formazione del gas intestinale.

Vi sono però alimenti “amici”, che possono essere introdotti nella dieta per evitare la flautolenza: le mele, i mirtilli, i finocchi, la bresaola, il prosciutto magro e la menta.

I legumi possono essere assunti dopo averli macinati e ridotti a purè.

La natura è d’aiuto a chi soffre di meteorismo e sono vari i rimedi che si possono utilizzare: il carbone vegetale e i fermenti lattici sono i più conosciuti perché efficaci nell’assorbire il gas in eccesso e l’aria ingerita durante i pasti.

Ottimi sono anche alcuni infusi che possono essere bevuti più volte al giorno:infuso di alloro, di cumino, di menta e di sedano.

Il famoso tè verde aiuta la digestione e può servire in caso di flautolenza, così come il finocchietto selvatico (si possono anche masticarne i semi) e le tisane di menta piperita.


Meteorismo: gli alimenti da evitare e i rimedi naturali per combatterlo

mercoledì 24 settembre 2014

Le scarpe fitness dimagranti funzionano per perdere peso? I pro e i contro



Le scarpe fitness funzionano o no? Ecco quali sono i pro e i contro di questo genere di calzatura.

Sicuramente a tutti voi sarà capitato di sentir parlare di “scarpe fitness”.
Con questo termine si indicano generalmente quelle scarpe che stanno sempre più attirando l’attenzione di coloro che desiderano perdere peso e tonificare il proprio corpo con facilità.

La promessa di fondo sembra essere infatti quella che, utilizzando questo tipo di scarpe, sia possibile favorire automaticamente un processo di dimagrimento, ed aiutare anche a drenare i liquidi in eccesso, permettendoci quindi di dire addio anche alla tanto odiata cellulite.

Ma le cose staranno proprio così?
E quali sono i pro e i contro di questo genere di calzature?


In primo luogo, è sempre bene ricordarlo, non esistono dei prodotti, degli indumenti né tantomeno delle calzature, che ci faranno dimagrire e ci regaleranno un corpo scolpito senza fare assolutamente nulla.

Per avere il corpo delle ragazze che sponsorizzano questi prodotti, bisogna fare sport regolarmente e mangiare bene, quindi è inutile illudersi.

Fatta questa doverosa premessa, le scarpe fitness offrono senza dubbio qualche vantaggio.

La suola di queste scarpe è diversa rispetto alle normali suole alle quali siamo abituati.
La posizione assunta dal piede risulterà più instabile a causa della forma a “dondolo”.

In tal modo, la muscolatura delle gambe, dei polpacci e delle cosce sarà costretta a lavorare di più per garantire un maggiore equilibrio.

In condizioni normali, il soggetto che utilizzerà le scarpe fitness potrà avere alcuni problemi a mantenere l’equilibrio, problemi che si risolveranno però nell’arco di alcuni giorni.

Fra i benefici delle scarpe fitness troviamo anche una riduzione di problemi come il mal di schiena ed un miglioramento della circolazione sanguigna, con una conseguente sensazione di maggiore leggerezza per le gambe.

E' però importante ricordare che questo tipo di scarpa andrebbe usato solo dopo aver parlato con il proprio medico di riferimento in caso di problemi specifici alla schiena, problemi ai nervi o anche ai piedi, instabilità cronica e tendenza a cadere (in questi casi infatti potreste davvero perdere l’equilibrio e farvi male), problemi ai tendini, disturbi posturali e così via.

Detto questo, credo fermamente che non esistano delle scorciatoie che ci permettono di avere un fisico tonico e scolpito senza andare in palestra o comunque senza fare della regolare attività fisica, ma va detto che, da un punto di vista di “dimagrimento”, i pareri in merito a questo tipo di scarpe sono ancora molto discordanti.

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Le scarpe fitness dimagranti funzionano per perdere peso? I pro e i contro