venerdì 21 ottobre 2016

Cannabis e derivati: effetti sulla fertilità di coppia e in gravidanza

E’ noto che la cannabis e i suoi derivati siano tra le droghe più diffuse in tutto il mondo; anche se talvolta alcune droghe possono avere effetti benefici soprattutto per alleviare forti dolori dopo interventi chirurgici o in altri rari casi, esse influenzano negativamente la fertilità dell’uomo e della donna.

Gli “spinelli”, sigarette contenenti droghe, dovrebbero essere tolti dalle abitudini, anche se saltuarie, così come qualsiasi altra assunzione di droga, se una coppia desidera concepire un figlio.

Quali possono essere i problemi derivanti dal consumo di cannabis nell’uomo e nella coppia?

cannabisTra i più frequenti disturbi o le più comuni disfunzioni vanno menzionati disturbi sessuali come la disfunzione erettile o “impotenza” che determina un insufficiente erezione che non permette di avere un normale rapporto sessuale.

Esistono due tipi di disfunzione, l’una primaria e l’altra secondaria: nella prima il disturbo si manifesta sin dalle prime relazioni, nella seconda si verifica dopo un periodo soddisfacente riguardo all’attività sessuale (magari a causa dell’età: dai 18 ai 34 anni i casi sono circa del 2%, dopo i 70 anni arriva a circa il 50%).

I problemi di infertilità sono rappresentati da un’alta percentuale di casi di oligospermia o azospermia (numero ridoto di spermatozoi o assenza). Qualora presenti, anche se in quantità modeste, gli spermatozoi mancano del numero necessario di ormoni quali LH, FSH e testosterone e quindi la capacità di poter fecondare un uovo è ridotta ai minimi termini.

In entrambi, uomo e donna, l’uso di queste sostanze comporta difficoltà nel raggiungere l’orgasmo se non la completa assenza; ciò dipende però anche da quante sigarette o la quantità di droghe assunta. Se il consumo è giornaliero rispetto a quello di una volta la settimana, l’insuccesso nel rapporto sessuale è molto alto.

Nelle donne, che desiderano avere un bambino, oltre a problemi di orgasmo, possono insorgere malattie veneree.

Inoltre, l’abuso di cannabis inibisce gli effetti della prolattina, toglie efficacia agli ormoni sessuali, causa alterazioni significative del ciclo mestruale; se il fumo di una “sigaretta/canna” è occasionale, l’attività ovarica non è sempre coinvolta.

Quali sono gli effetti della marijuana sulla fertilità femminile e sulla gravidanza?

cannabis effettiPer quanto riguarda l’uso abituale che crea dipendenza, è difficile stabilire quanto possa influire sul meccanismo che fa muovere l’ipotalamo, l’ipofisi e l’ovaio, poiché anche il fumo di sigaretta potrebbe arrecare gli stessi problemi.

E’ stato dimostrato tuttavia che l’effetto negativo c’è poiché nelle donne l’uso di droghe provoca disfunzioni ovariche e nell’uomo comporta l’oligospermia.

Per quanto riguarda la gravidanza, le conclusioni sull’effetto della marijuana sono contraddittorie e sembra che diverse siano le conseguenze sui bambini a seconda del modo in cui si assume questa sostanza.

Per esempio, in Giamaica, sono stati confrontati bambini nati da madri che prendevano la droga sotto forma di tisane con bambini non esposti: il risultato è sorprendentemente positivo in quanto fino al 1 mese di vita non sono stati riscontrati particolari effetti.

Sulle donne giamaicane che aspettano un bambino e fanno uso di cannabis, l’appetito sembra aumentare e il senso di nausea quasi scompare.

Associando cannabis a marijuana al parto prematuro non è sempre corretto così come le malformazioni fetali possono dipendere non esclusivamente dalla marijuana.

E’ stato univocamente studiato e provato che le droghe oltrepassano la barriera placentare e influiscono negativamente sul neonato, soprattutto a livello comportamentale e cognitivo durante l’età scolare.

A 6 anni, infatti, i bambini nati da mamme che hanno fatto uso di hashish sono iper-reattivi, più impulsivi, più ribelli. A 10, tendono fanno fatica a concentrarsi e a stare attenti così come a ricordare e riflettere.

Non bisogna meravigliarsi, se lo si può scoprire solo a quell’età, poiché le alterazioni neurologiche che influiscono sulla capacità cognitiva di un bambino, si sviluppano dopo diversi step ed appunto si arriva ad un’età che parte dai 6 anni.

Il fumo occasionale di uno spinello “è consentito” anche in gravidanza, poiché non dovrebbe alterare il suo decorso e non coinvolge solitamente il feto e il nascituro.

Il discorso si complica nel caso di fumatrici abituali con il “vizio” iniziato in età giovanile soprattutto in caso di uso o abuso di droghe leggere che spingono verso quelle pesanti; queste ultime sono molto pericolose sia per le mamme che per i bimbi.

Non è possibile estrapolare gli effetti della marijuana sul bambino, ma si può solo, in modo incontrovertibile, dire che i bimbi cresceranno sviluppando problemi comportamentali e neurologici di diverso tipo.

Ricordate, dunque, se volete concepire un figlio, di fumare raramente, meglio smettere, e se proprio è inevitabile qualche spinello, fumarlo con molta cautela e a lunghissimi intervalli temporali.

Fonte:

https://medlineplus.gov



Fonte: https://www.idoctors.it/blog/cannabis/

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